Industria 4.0

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Le scadenze di fine anno per accedere alle agevolazioni

La fine dell’anno si avvicina e le agevolazioni fiscali per l’acquisto di beni strumentali sono un tema
centrale, ma magari non proprio facile. In quest’articolo cercherò di spiegarlo nel modo più chiaro possibile.

A causa della riduzione del credito di imposta per gli investimenti eseguiti dopo l’anno 2022,
valutare la fattibilità di un’operazione in tempi brevi, senza dover quindi aspettare proroghe o rinnovi (che potrebbero arrivare con la prossima manovra), potrebbe essere una priorità.

Ti chiarisco lo scenario normativo che, essendo molto complesso e articolato, necessita sicuramente di alcuni chiarimenti.

Per quanto riguarda i beni strumentali nuovi acquistati nel 2022, il credito d’imposta stabilito è del 6%
sul costo di acquisto (l’art.1, comma 1055, legge 178/20 fissa a 2 milioni di euro il tetto di costo entro cui
è fruibile).

Lo stesso 6% di agevolazione è previsto per l’acquisto di beni strumentali immateriali (diversi da quelli
indicati nella Tab. B della legge 232/2016 e il tetto massimo stabilito per l’accesso all’agevolazione è pari
a 1 milione di euro).

Per questi investimenti va però specificato che: o il bene potrebbe essere consegnato anche il 30 giugno
2023, a patto che sia versato al fornitore un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2022 e che
l’ordine risulti accettato dal medesimo fornitore, o in caso di consegna del bene entro il 30 giugno 2022,
in forza di un acconto di almeno il 20% versato entro il 31 dicembre 2021 (sempre che l’ordine risulti
accettato dal fornitore), il credito d’imposta è pari al 10% (secondo quanto stabilito dal comma 1054,
legge 178/20).

La scadenza del 31 dicembre 2022 è fondamentale anche per quanto riguarda l’acquisto di beni
materiali di cui alla Tab. A della legge 232/16, i cossìdetti 4.0: in questo caso il credito d’imposta è
fissato al 40% per gli investimenti con un tetto massimo di 2,5 milioni di euro e decresce
progressivamente fino al 10% per costi superiori ai 10 milioni di euro fino ad un massimo di 20 milioni.

Resta la finestra temporale con consegna del bene entro il 30 giugno 2023, portando il credito al 50%.

Per i beni immateriali 4.0, invece, ossia quelli di cui al Tab. B allegata alla legge 232/16, il credito di
imposta era fissato al 20% e comprendeva gli acquisti eseguito tra il 16 novembre 2020 e il 31 dicembre
2022. A riguardo è però intervenuto l’art.21 del Dl 50/22, che porta l’aliquota al 50%, ma solo per gli
investimenti eseguito nel 2022, lasciando invariata la deroga di cui spra per le consegne eseguite entro il
30 giugno 2023 (per cui, anche in questo caso l’aliquota sale al 50%).

Il credito di imposta resterà anche per i beni materiali e immateriali 4.0 acquisiti dal 2023 in poi,
ma andrà a decrescere.

I beni strumentali materiali acquisiti tra il 2023 e il 2025 (con finestre temporale “estesa” fino al 2026),
l’aliquota è fissata al 20% (decrescente per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro, per arrivare al 5%
per la finestra tra i 10 e i 20 milioni di euro).

Per i beni immateriali, invece, la consegna potrà avvenire fino al 30 giugno 2026, con le stesse condizioni
previste per la prenotazione del bene. Oltre tale data, ad oggi, non sono previste agevolazioni.