Fino a 400 mila euro a fondo perduto

fondo perduto fino a 400 mila euro

Fino a 400 mila euro a fondo perduto, per un totale di 120 milioni di euro stanziati per le imprese danneggiate dal conflitto in Ucraina.

Avevi una florida attività di export danneggiata dalla crisi internazionale scaturita dal conflitto in Ucraina? Bene! Devi sapere che dal 10 Novembre è aperta la possibilità di presentare domanda per i contributi a fondo perduto dedicati alle pmi danneggiate dal conflitto in Ucraina.

Tutte le informazioni necessarie alla presentazione della domanda e le relative scadenze sono state fornite dal ministero dello Sviluppo Economico, con il dm del 9 settembre 2022.

Le domande vanno presentate esclusivamente sul portale di Invitalia entro le ore 12 del 30 Novembre.

L’importo massimo del contributo a fondo perduto massimo erogabile ad ogni beneficiario è di 400 mila euro. Le risorse totali stanziate sono 120 milioni di euro.

L’importo erogato verrà determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore al 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto Aiuti e l’ammontare degli stessi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019.

L’intensità del contributo è pari al:

  • 60% per le imprese con ricavi 2019 non superiori a 5 milioni di euro;
  • 40% per i soggetti con ricavi 2019 superiori a 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro.

Per le imprese nate dal 1° gennaio 2020, il periodo di imposta preso in considerazione è quello del 2021.

L’assegnazione non è vincolata all’ordine cronologico di arrivo delle domande e se i 120 milioni di euro stanziati non basteranno a coprire tutte le domande pervenute, il Mise ridurrà in modo proporzionale il contributo sulla base delle risorse finanziare e delle istanze pervenute.

I requisiti

A stabilirli è sempre il dm del 9 settembre 2022, che stabilisce anche che il contributo a fondo perduto è destinato alle piccole e medie imprese non agricole che congiuntamente:

  • negli ultimi due anni hanno effettuato operazioni di vendita di beni o servizi (compreso il rifornimento di materie prime e semilavorati) con Ucraina, Russa e Bielorussia, per almeno il 20% del fatturato aziendale totale;
  • nel corso dell’ultimo trimestre antecedente al 18 maggio 2022 hanno sostenuto un costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati, incrementato almeno del 30% rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo dell’anno 2019 (per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo del 2021);
  • hanno sede legale oppure operative in Italia e risultano regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese;
  • non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non sono destinatarie di sanzioni interdittive.

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